Stephen Hawking
(8 gennaio 1942 – 14 marzo 2018)
Negli ultimi 50 anni la comprensione dell’universo e lo studio delle leggi fondamentali che lo governano è cambiato moltissimo e uno degli scienziati che ha dato un contributo preziosissimo, se non fondamentale, è stato Stephen W. Hawking.
Lui insieme ad altri grandi scienziati e studiosi, già diversi anni fa, hanno chiesto a gran voce un intervento immediato sulle sfide chiave della nostra comunità globale. Lui è stato uno dei pochi scienziati con un profondo interesse non solo per la fisica teorica e dei buchi neri, ma anche per la cosmologia, l’universo e il futuro dell’umanità. Ha avuto una insaziabile curiosità per cercare di rispondere alle grandi domande degli esseri umani: Da dove veniamo? Come è nato l’universo? Qual è il significato profondo di ogni fenomeno, C’è qualcuno lassù, esiste un Dio? Possiamo viaggiare nel tempo? Possiamo predire il futuro? E ancora, riusciremo a sopravvivere sulla Terra? Nell’universo ci sono altre forme di vita intelligenti? Riusciremo a viaggiare nello spazio per colonizzare altri pianeti? L’intelligenza artificiale è una opportunità oppure diventerà una minaccia?
È stato anche un magnifico divulgatore e autore di bestseller, la sua prima edizione del libro “Dal Big Bang ai buchi neri. Breve storia del tempo” fu pubblicata il 1° aprile del 1988 ed ebbe un successo clamoroso. Oggi è lo scienziato e fisico teorico sicuramente più famoso del mondo (con l’eccezione di Einstein ovviamente) proprio come una rockstar e hanno fatto anche un film sulla sua vita. Nonostante la sua disabilità e solo con la sua incredibile immaginazione, è riuscito a confrontarsi con le grandi domande della nostra esistenza e aiutarci a capire che viviamo in un universo meraviglioso e molto complesso ma governato da leggi razionali che possono essere scoperte e comprese solo grazie alla scienza e alle persone come lui che dedicano la vita per questo scopo!
“...Ho avuto una vita straordinaria su questo pianeta e al contempo, con la mia mente e immaginazione, ho attraversato l’intero universo e le leggi della fisica, sono arrivato agli estremi confini della galassia, ho viaggiato dentro un buco nero e sono tornato indietro fino all’inizio del tempo… Ho visto alti e bassi, successo e sofferenza, sono fisicamente abile e disabile… Ma l’universo sarebbe vuoto se non fosse per le persone che amo e che mi amano: senza di loro ai miei occhi tutta la sua meraviglia perderebbe di significato.
...Ma ci sono altre sfide e altri grandi interrogativi ancora irrisolti che dovranno essere affrontati dalle future generazioni: ma solo se i giovani vorranno o potranno dedicarsi con passione alla ricerca scientifica potremo avere le risposte che cerchiamo. E a condizione che siano aiutati e facilitati dai nostri governanti, dalle università e dalle istituzioni scientifiche.
...Come riusciremo a nutrire una popolazione mondiale sempre più numerosa? A fornirle acqua potabile? A produrre energia rinnovabile a costi sostenibili? A prevenire e curare le malattie e prevenire le pandemie? A rallentare il cambiamento climatico globale?
Soltanto la scienza e la ricerca insieme alla tecnologia forniranno le risposte a questi quesiti. Pensando al futuro dobbiamo già adesso lavorare tutti insieme per rendere quel futuro un posto piacevole e sicuro dove abitare.
...Spero che in futuro, anche quando io non sarò più qui, le persone che governano il mondo siano in grado di mostrare coraggio, creatività e leadership. Mi auguro che si dimostrino all’altezza della sfida posta dagli obiettivi di uno sviluppo sostenibile, e che agiscano di conseguenza non per il loro interesse personale ma per il bene comune dell’intera umanità! Io sono del tutto consapevole della preziosità del tempo. Cogliete l’attimo e agite ora!”
Quindi la vera domanda è: cosa accadrà, quale futuro possibile per la razza umana?
Stephen Hawking non aveva dubbi e afferma con sicurezza che il futuro dipenderà dalla scienza e dalla tecnologia molto più di quanto è avvenuto per tutte le generazioni passate e soprattutto era ottimista e non aveva dubbi che gli esseri umani ci riusciranno.
"...I giovani soprattutto dovranno conoscere la scienza meglio di chi è vissuto prima, perché entrerà a far parte delle loro vite quotidiane in un modo che non ha precedenti. Per come la vedeva lui ci sono solo due opzioni per il futuro dell’umanità: l’esplorazione dello spazio per trovare nuovi pianeti alternativi dove vivere e in secondo luogo l’uso positivo dell’intelligenza artificiale per migliorare la nostra vita qui sulla terra prima che sia troppo tardi.
...Ogni volta che decidiamo di metterci in viaggio, come per gli sbarchi sulla Luna, apriamo la porta a nuove scoperte e a nuove tecnologie necessarie per iniziare questi viaggi e fare un grande balzo in avanti".
Ecco perché il viaggio sulla Luna diventa il primo tassello verso il futuro. Ricordate il film “2001 Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick, c’era una base lunare e il lancio di una astronave verso Giove, un film di fantascienza che tra qualche anno diventerà realtà ma con destinazione Marte.
We are going back to the Moon!
Con le missioni Artemis, la NASA utilizzerà tecnologie innovative per esplorare la superficie lunare, come mai prima d’ora, per realizzare la prima base lunare per una presenza a lungo termine sulla Luna. Poi, useremo ciò che abbiamo imparato sulla Luna e intorno ad essa per fare il prossimo passo da gigante: inviare i primi astronauti su Marte.